E’ stata una settimana di merda di un anno di merda. Un’altra donna è stata uccisa da un uomo irrisolto, incapace di accettare un no come risposta. Un sano figlio del patriarcato. Giulia Cecchettin è morta a 22 anni ed é difficile smettere di pensarci, forse perché questa volta la rabbia sta esondando come un fiume in piena e il minuto di silenzio possono metterselo nello stesso posto degli amorevoli biscotti che l’omicida preparava per la sua vittima.
Sono cresciuta in una famiglia matriarcale, di donne forti ed istruite. Eppure. La mia bisnonna era una maestra elementare, mia nonna pure. Gli uomini, se c’erano, facevano danni. Non c’è cena di Natale in cui non venga ricordato come allo zio Angelo, unico maschio in una famiglia di sole donne venne delegato il compito di vendere terre e case di proprietà di famiglia e di come se le giocó in una sola notte, lasciando le sorelle con un pugno di mosche. Questo perché a metà del secolo scorso le donne non erano considerate in grado di gestire il danaro familiare, se c’era un figlio maschio, toccava a lui, seppure inetto.
Il Global Gender Gap Index del 2023 ci racconta che al ritmo attuale, ci vorranno 131 anni per raggiungere la piena parità tra i generi. E che l’Italia si posiziona al 79esimo posto su 146 Paesi, dopo Georgia, Kenya e Uganda.
Ma torniamo a quelle cene di Natale della mia infanzia e della mia adolescenza, quelle in cui schiumavo di rabbia. Di femminismo non si parlava, non c’era internet e mia madre non mi ha mai passato dei libri femministi; però mi ha sempre detto “Figlia mia, studia e lavora. Sii indipendente, prima di tutto economicamente.” a corredo di queste affermazioni c’è sempre stata una richiesta di performance altissima, “perchè tu devi essere due volte più brava di un maschio per fare lo stesso lavoro”. Forse anche questa era una forma di femminismo. Poi però c’era quella cosa, quella per cui gli uomini stavano seduti a tavola e le donne cucinavano, apparecchiavano, servivano. E io, fin da bambina, vivevo questa dinamica familiare come un immenso sopruso.
Vedevo mia madre, una donna colta, un’insegnante amatissima, spaccarsi la schiena fuori e dentro casa e l’insegnamento che mi arrivava era distonico: da un lato “sii fieramente indipendente e sii la migliore in quello che fai perchè solo così sarai libera” ( lasciamo stare che la performance spinta mi sia costata anni di analisi) dall’altra a servizio del padre, dei fratelli e in generale di qualunque uomo si sedesse alla nostra tavola, tutti ben felici di farsi servire e riverire con le gambe sotto il tavolo mentre noi “donne” sgambettavamo esauste. E mentre sbattevo un po’ troppo forte i piatti a tavola e dicevo a mia madre astiosamente in cucina “ perchè loro stanno seduti?” la risposta era “ Arianna, vuoi rovinare anche questa cena? smettila di brontolare”
Anche questo è patriarcato. Una cultura misogina e maschilista in cui siamo cresciute, una melassa orrenda dalla quale ci vorranno decenni a uscire. Sono madre di due figli maschi e credo che il mio karma sia quello di educare uomini migliori di quelli che ho incontrato nella mia vita. Di quelli che moltissime di noi hanno incontrato nella loro vita. Ma non penso che l’educazione dei maschi sia ascrivibile soltanto alle madri [e ai padri].
"Cosa faresti se per 24 ore gli uomini sparissero dal pianeta terra?"
L’ho chiesto un paio di settimane fa in un video che mentre scrivo ha superato un milione di views e che sta restituendo una fotografia impietosa di quanto noi donne ci sentiamo costantemente minacciate.
Cosa faremmo? Cose semplici, ballare, passeggiare di notte senza timore di essere st**rate, tornare a casa con entrambi gli auricolari alle orecchie, truccarci e vestirci come ci pare.
Alcune settimane fa Podcastory mi ha chiesto se volessi partecipare ad un progetto a a sostegno di SVS Donna Aiuta Donna . Il progetto si chiama “Voci contro la violenza” e io assieme a Ilaria Maria Dondi, Giulia Fidilio, Alessandra Kustermann, Anna Vagli e Maria Elena Viola sono una di quelle voci. Il mio intervento parla della rappresentazione del corpo delle donne nei media. Un argomento spinoso. Ci ho pensato tantissimo, ho chiesto aiuto alla mia amica Nadia Busato, un faro nella notte. E ho passato due interi weekend a scrivere, cancellare, riscrivere.
Il podcast è uscito ieri e qui c’è la versione integrale. Spero che avrete voglia di ascoltarla e poi dirmi se ha smosso qualcosa. Anche voi uomini, si.
VIAGGETTY: WHAT’S NEXT?
Da queste parti organizziamo dei viaggi di community. A febbraio andiamo a Londra per la mostra di Coco Chanel. Sarà un Viaggetty tanto tanto moda e io non vedo l’ora! Se ti interessa ricevere il programma ( abbiamo ancora 2 posti) scrivimi una mail a @scrivi@ariannachieli.com e ti mando tutto.
Ora, l’idea era quella di organizzare una tappa di Viaggetty tra maggio e giugno a Istambul ma visto come stanno andando le cose nel mondo, non mi sento così confident.
Ho pensato ad altre due opzioni: una è Siviglia e l’altra è Tangeri. Vi apro qui il sondaggio e voi mi dite cosa vi piacerebbe di più?
TREND
C’è il black friday, ma sembra che la tendenza sia anticipare sempre di più questa giornata dedicata allo shopping selvaggio. Non sono stata così brava quest’anno ( o forse si, dipende dai punti di vista), e quindi ecco cosa mi sono regalata:
Un po’ di make-up da Mulac, in particolare volevo provare i nuovi ombretti liquidi
Il nuovo rossetto virale, viralissimo, di Dior, che quando strofini le labbra sprigiona glitter ( diomio, poteva non piacermi?)
Enable 3rd party cookies or use another browser
Un po’ di cosette per la content creation, che quelle non passano mai. Qui trovate la mia vetrina Amazon, è affiliata, significa che se acquistate uno dei prodotti che vi consiglio io ci guadagno una piccola commissione.
Per questa volta è tutto.
Stai bene, fai bei pensieri, prenditi cura di te ❤️. Torno presto
Grazie per essere arrivata fin qui, se ti fa piacere condividi questa newsletter con chi potrebbe apprezzarla. Come dicevamo ai tempi del blog “Sharing is caring”
Restiamo in contatto: mi trovi su Insta 📱 e su YouTube
Poi ci sono famiglie come la mia in cui durante i cenoni di Natale se solo noi uomini ci azzardiamo a entrare in cucina per dare una mano veniamo cacciati come degli appestati XD